PERCORSI DI SALUTOGENESI

La salutogenesi nasce con il sociolo Aaron Antonosky alla fine degli anni ’70 ed è scientificamente validata. In alcuni Paesi, quali la Germania e l’Australia è già diffusa da vari anni, mentre in Italia si sta diffondendo ora.

Secondo Antonosky vi è un continuum salute-malattia, pertanto anche nella peggiore condizione di malattia è possibile lavorare sulla salute e la persona si può sempre spostare in questa linea verso il polo della salute.

Al centro di tale approccio vi sono un importante lavoro sulla promozione delle risorse (al centro infatti non vi è il problema o la patologia ma la promozione della salute, le risorse) e il favorire un buon senso di coerenza (SOC) , definibile come un orientamento globale di fiducia che gli stimoli esterni e interni siano gestibili e prevedibili e la persona li possa affrontare con le risorse di cui dispone.Tanto più la persona avrà un buon SOC tanto meglio resisterà agli eventi stressanti, tanto più potrà essere in salute e tanto meglio saprà comprendere, gestire e dare un significato alle situazioni, anche complesse che le si presentano.

Il lavoro salutogenico è pertanto un lavoro di prevenzione,  promozione ed educazione alla salute che si può fare in tutte le condizioni cliniche, in associazione ad un trattamento medico se vi è una patologia o in prevenzione se si è sani ed in tutte le fasce d’età.

Al centro vi sono un lavoro sull’identità, sul contesto, sulle emozioni mediante diversi strumenti quali la neuroestetica, la bellezza, la scrittura, la musica, la creatività, la meditazione, il lavoro su emozioni quali la gratitudine, un lavoro sullo stile di vita sano, la promozione delle risorse.

Risulta pertanto utile ed efficace  per persone che presentano una patologia medica cronica, per persone sane che vogliono promuovere la loro salute, per chi ha un disturbo emotivo e un trauma dell’attaccamento (accanto ad un trattamento psicoterapico)

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